Il Social Media Marketing è, per farla semplice, l’insieme di strategie e attività che possiamo e dobbiamo adottare quando vogliamo migliorare la presenza online del nostro brand, utilizzando le piattaforme social dove ‘risiede’ il nostro target.
Un insieme di strategie per promuovere sui social network i nostri prodotti o servizi, intercettare nuovi clienti e attivare la decisione di acquisto, ingaggiare meglio coloro che sono già nostri clienti e diffondere i valori aziendali e la notorietà del nostro marchio.
Non riguarda solo le attività di Social Media Advertising: è un’attività completa che attiene più al posizionamento del brand e alla sua presenza digitale, che alle strategie paid.
Si tratta dunque di analizzare il proprio target e intercettarlo sui social media.
Obiettivi del Social Media Marketing
- Brand awareness: accrescere la cosiddetta riconoscibilità o notorietà del marchio, ovvero fare in modo che le persone ci riconoscano subito, quando vedono un nostro prodotto, foto o packaging, senza bisogno di taggarci
- Online reputation: migliorare la reputazione online del marchio, incrementando il livello di fiducia delle persone nei nostri confronti
- Brand loyalty: accrescere la fedeltà al marchio, ovvero la fidelizzazione del cliente verso i nostri prodotti e servizi
- Social engagement: ingaggiare più efficacemente i possibili clienti sui social, stringendo con essi una relazione profonda, leale e autentica
- Conversion: aumentare le opportunità di conversione, perché la comunicazione è più empatica, diretta e personale
- Traffic generation: generare più traffico in entrata, con l’obiettivo di aumentare il tasso di conversione, ovvero vendere di più online
- User experience: intessere relazioni dirette con i potenziali clienti ci permette di migliorare l’esperienza cliente grazie ai feedback che riceviamo, e di migliorare prodotti e servizi grazie alle recensioni
- Social Media Listening: attraverso i social, possiamo ascoltare le opinioni e i pareri dei potenziali clienti per massimizzare le strategie di comunicazione
- Customer Service: migliorare il servizio clienti ascoltando le opinioni dei follower, per esempio quando rispondiamo alle domande, creiamo contenuti sul blog aziendale, permettiamo agli utenti di aiutasi a vicenda con le recensioni
- Promotions: lanciare e promuovere nuovi prodotti e servizi, in considerazione del mercato e delle richieste dei follower
- Buzz marketing: creare interesse intorno a prodotti o servizi, o persino farli diventare virali con il passaparola
- Market Trends: conoscere e anticipare i nuovi trend del mercato, per inventare e progettare nuovi prodotti e servizi, prima dei nostri competitor
Appare quindi evidente che una buona strategia di Social Media Marketing deve essere studiata e analizzata a priori, e non può essere affidata al caso o all’istinto personale.
Ecco allora 5 fasi, passo passo, per promuovere il proprio brand sui e guadagnare clienti online. Ve la facciamo semplice, ok?
1. Social Media Marketing Audit: valutiamo la qualità attuale dei nostri canali social
Valutiamo innanzitutto lo stato attuale dei nostri canali social, ovvero i nostri asset digitali, e creiamo un documento o un foglio di calcolo, dove inserire i dati:
- quali sono i nostri canali social, url, nome
- quanti follower attuali
- cosa dicono gli insight: chi sono i nostri follower, quale la provenienza, l’età, ecc
- quali sono le piattaforme in cui funzioniamo meglio
- quanti contenuti abbiamo prodotto
- qual è la media dei commenti e dei like
- quanto traffico portano i social sul sito web o eCommerce
Relazioniamo questi dati a quelli dei nostri concorrenti diretti: quali sono i social e i contenuti social in cui i nostri competitor funzionano meglio?
2. Obiettivi di medio e lungo periodo: tracciamoli e analizziamoli periodicamente
Per evitare di andare sempre a istinto (per non dire: a casaccio), dobbiamo fissarci degli obiettivi a medio e lungo termine.

Accanto agli obiettivi che abbiamo elencato prima, facciamo l’esercizio di indicare quali ci interessano e come e quando vogliamo realizzarli: tracciate uno schema simile su un foglio di calcolo o un tabellone, e compilatelo.
3. Target di riferimento: impariamo a tracciare il profilo del cliente tipo
Tutto questo lavoro sarebbe perfettamente inutile, se non imparassimo a descrivere il nostro cliente tipo, quello che viene chiamato in gergo di marketing la ‘buyer persona’.
Noi dobbiamo dunque tracciare due profili di clienti:
- clienti attuali: quelli che già ci seguono
- clienti potenziali: i prospect, ovvero quelli che dobbiamo ancora agganciare
Descriviamoli, ponendoci queste domande: chi sono, dove vivono, quali sono le loro abitudini di acquisto e le loro obiezioni alla vendita, il loro punto di dolore e soprattutto in quale piattaforma social si trovano e come possiamo ingaggiarli.
4. Creare una Social Media Content Strategy: pianifichiamo e progettiamo contenuti validi e interessanti
Per ingaggiare meglio i nostri attuali follower e agganciare i futuri clienti, dobbiamo dunque progettare un piano editoriale ben preciso, in cui inserire i tipi di contenuto che vogliamo creare sui canali social, specificando non solo dove, ma anche a chi sono rivolti, e come vanno formulati.
Creiamo un piano editoriale sia per il blog, sia per i social, decidendo:
- la frequenza di pubblicazione
- le tipologie di contenuto
- il tono di voce
- il mood delle foto
- i colori delle grafiche, associati alla nostra brand identity
- gli argomenti principali, quelli che generano più domande o curiosità
- le keyword principali
Come riferimento per la programmazione dei contenuti, possiamo utilizzare il principio di Pareto 80/20: 80% dei contenuti di tipo informativo, interessanti, emozionali e utili; 20% dei contenuti di tipo promozionale.
Il principio di Pareto è un risultato di natura statistico-empirica che si riscontra in molti sistemi complessi dotati di una struttura di causa-effetto. Il principio afferma che circa il 20% delle cause provoca l’80% degli effetti. Questi valori vanno da intendersi come qualitativi e approssimativi. Esso prende il nome da Vilfredo Pareto (1848-1923), uno dei maggiori economisti e sociologi italiani e trova applicazione in una sorprendente moltitudine di ambiti e discipline.
Wkkipedia
Questo ci permetterà di evitare quei classici profili social di tipo’ catalogo’, in cui si spinge sempre il prodotto come si trattasse di una brochure cartacea, senza mai creare engagement e ispirazione nelle persone, dunque relazione.
Quali contenuti possiamo postare? Post testuali, anche con emoticon che rafforzano il messaggio; fotografie, immagini o grafiche; video brevi o lunghi, comprese le dirette; interviste e coinvolgimento influencer; freebies da scaricare, come ebook e PDF; domande e risposte.
5. Misurare i risultati: solo in questo modo sappiamo se stiamo impiegando bene tempo e denaro
Perché la Social Media Strategy funzioni davvero e realizzi gli obiettivi che ci siamo imposti, dobbiamo misurare e analizzare ogni attività che facciamo.
Vi spaventano i numeri? Male! Soprattutto in quanto donne, noi crediamo nel FEMPOWER e nel fatto che anche le ragazze debbano avvicinarsi alle materie STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics). Togliendosi di dosso quello stereotipo per cui le donne sono più portate per le materie umanistiche, e non quelle scientifiche.
Come dice IlSole24Ore:
[È evidenza che] la scienza NON è donna, non abbastanza ancora.
Fonte: IlSole24ore
Questo non certo perché le donne siano meno preparate, anzi tutt’altro, ma perché esiste una forte discriminazione di genere che relega le ragazze e le donne a players di secondo piano.
Non solo, un altro aspetto a mio avviso fondamentale di cui bisogna tenere conto quando si parla di donne e scienza è quello relativo alla formazione scolastica. Infatti è proprio in età scolare che le ragazze (e in generale gli studenti) cominciano a formarsi una idea di se stesse e a proiettarla al futuro, individuando modelli nei quali riconoscersi. Ed ecco il bottleneck: le ragazze hanno pochissimi modelli di riferimento di donne, scienziate di successo e in carriera.
Incrociamo i numeri, interpretiamoli, leggiamoli e analizzamoli per trasformarli in una storia che abbia una morale e un lieto fine. La morale è che dentro quei numeri ci sono le informazioni per migliorare le campagne.
Il lieto fine è che quella storia ci porterà ad ottenere i risultati che speravamo.