Social Media Management per freelance: come usare i social per promuoversi

La ricerca clienti, per chi lavora come freelance, è un processo continuo

Ogni freelance sa che il suo tempo lavorativo si divide almeno in quattro parti: ore fatturabili, burocrazia, formazione professionale e promozione dell’attività per ricerca clienti.

Sì: chi è freelance, in qualunque settore, deve dedicare molto tempo alla promozione della propria attività, perché la ricerca clienti è una delle occupazioni costanti di chi lavora in proprio, soprattutto online.

Promuoversi e raccontarsi online, farsi conoscere, puntare al passaparola tra clienti: per chi è freelance, queste attività rientrano nell’ampia categoria del personal branding.

Fare personal branding significa comunicare se stessi e il proprio lavoro in modo funzionale, efficace, per mettere in luce le proprie competenze, la propria autorevolezza e reputazione in un determinato settore e – dunque – fare in modo che le persone ci trovino e scelgano di diventare nostri clienti.

Perché diciamo che dobbiamo ‘fare in modo che le persone ci trovino’?
Perché buona parte del lavoro di personal branding include una buona comunicazione online, sia attraverso il proprio sito internet e blog (contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, SEO compliant), sia attraverso i social media.

Quindi, prima di addentrarci nello specifico nell’argomento social media management, ovvero utilizzare i social per promuovere la propria attività come freelance (strategia di marketing), facciamo una premessa generale sulla propria presenza online. Ok?

Freelance: come curare la propria presenza online

Innanzitutto, ad ogni freelance serve un sito web: i social da soli non possono essere sufficienti per attuare una buona strategia di marketing e, quindi, acquisire clienti.

Le persone che acquistano servizi online vogliono riconoscerci come autorevoli in quel settore o nicchia: vogliono quindi sapere chi siamo, che faccia abbiamo, come comunichiamo, quali lavori abbiamo già fatto…

Chi è freelance avrà dunque bisogno di un sito web, anche molto semplice, che però abbia alcune caratteristiche fondamentali:

  • immagine coordinata: il freelance è brand di se stesso, quindi logo, colori, font, grafiche e sito devono essere armonizzati ed essere ‘forti’, riconoscibili, memorabili; tanto meglio se trovate anche un bel claim che vi faccia ricordare da più gente possibile
  • biografia e competenze: nella pagina ‘chi sono’, è importante raccontare non solo chi siamo e come la pensiamo, ma anche e soprattutto quali sono le nostre competenze, ovvero ciò che abbiamo studiato, quali sono stati i nostri percorsi formativi e lavorativi, ecc
  • portfolio: una sezione apposita che racconti i precedenti lavori è fondamentale e non basta mettere una copia di schermo con i progetti svolti, ma bisogna raccontarli, spiegare puntualmente CHE COSA abbiamo fatto e COME, perché è così che possiamo parlare indirettamente delle nostre competenze e metterle in evidenza
  • blog: per lavorare bene sulla SEO, ovvero sul posizionamento Google, occorre scrivere molto e bene, quindi il blog è estremamente importante per aumentare la quantità e qualità dei contenuti

Freelance: importanza del blog

All’interno del proprio sito web, ogni freelance dovrebbe avere un blog sempre aggiornato, non solo per raccontare di sé e dei propri servizi, ma soprattutto per migliorare il posizionamento su Google.

Si chiama SEO tutto ciò che riguarda la Search Engine Optimization, ovvero l’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca.

Ciò che Google indicizza, infatti, sono proprio i contenuti: non basta avere un sito vetrina, con quattro paginette scarne, zuppo di keyword, per farsi trovare su Google. Anzi. Infarcire un contenuto di kw è persino controproducente.

Ciò che dobbiamo fare è scrivere contenuti che:

  1. vengano cercati dalle persone
  2. vengano trovati dalle persone

Questo non significa che, come freelance, dobbiate anche conoscere tutte le regole della SEO: potete semplicemente imparare delle buone pratiche generali, che riguardano essenzialmente la capacità di scrivere bene per il web.

Principi di SEO base, da ricordare:

  • user experience: le persone devono poter leggere comodamente i contenuti e navigare sul sito senza ostacoli, soprattutto da mobile
  • editor di testo: utilizzate tutte le funzioni presenti nell’editor di testo del vostro blog (se usate WordPress, leggete il tutorial per utilizzare Gutenberg), quindi i titoli (H2, H3, …), i neretti, gli elenchi puntati…
  • immagini: le immagini non devono essere troppo pesanti, altrimenti rallentano il sito, e devono essere rinominate con un nome coerente con il testo (invece di pubblicarle così come escono dalla macchina fotografica, chiamatele con nome servizio, nome prodotto, ecc)

Come creare un piano editoriale SEO per il blog, se si è davvero principianti?

Molto semplice: pensate alle domande frequenti dei vostri clienti.
Usate il blog per rispondere a quelle domande, in modo accurato, professionale, esaustivo.

Se, per esempio, vendete creme per il viso, potrebbero chiedervi:

  • Come scegliere una crema viso in base all’età / al tipo di pelle
  • Quale tipo di crema scegliere se si ha una pelle sensibile

Se vendete scarpe, potrebbero chiedervi:

  • Come lavare le sneakers
  • Come rendere più morbido un paio di scarpe con il tacco
  • Come riporre le scarpe nell’armadio per il cambio di stagione

Insomma: pensiamo alle domande e curiosità frequenti dei nostri clienti e utilizziamo queste FAQ per spiegare meglio il nostro prodotto o servizio, ma anche i valori del nostro brand.

Social Media Management per freelance: come gestire i propri canali social

Non tutti i freelance, soprattutto agli inizi del percorso lavorativo, possono permettersi di ingaggiare una SMM (social media manager), ovvero una persona esperta che gestisca i social per conto terzi.

Ogni freelance, però, può diventare SMM per la sua stessa attività: il nostro corsetty Social Media Management è nato per questo. Per dare a chiunque la possibilità di gestire i canali social (in particolare Facebook e Instagram), in modo professionale, per creare delle strategie di marketing che permettano di incrementare le vendite online di servizi e prodotti.

SMM: come attuare una buona strategia di social marketing?

La strategia di marketing migliore per chi è freelance è, come abbiamo detto, basata su un buon lavoro di personal branding: trasformare se stessi in un brand, con tanto di brand identity.

La brand identity di chi è freelance, ovvero l’identità del brand, è il modo in cui i potenziali clienti ci percepiscono: riguarda i valori del nostro brand, la nostra promessa iniziale, la nostra autorevolezza nel campo e la nostra unicità. Ciò che ci rende unici rispetto agli altri: originali, memorabili.

Noi come brand dobbiamo quindi essere riconoscibili, e possiamo farlo non solo attraverso il logo, il claim, i colori del marchio, i servizi e prodotti, ma anche con il nostro tono di voce.
Con il nostro stile comunicativo.

Chi siamo?
Cosa sappiamo fare?
Come vogliamo comunicarlo?

Secondo passaggio: la definizione del target. Perché noi non vendiamo ‘alla massa’, ma a un pubblico ben preciso di persone, che può essere descritto in modo abbastanza preciso.
Sono le nostre buyer personas, ovvero i clienti ideali.

Prima ancora di promuoverci, già nell’atto di ideare un nuovo prodotto e servizio, chiediamoci sempre:

Per chi lo stiamo creando?
Quale persona abbiamo in mente, mentre lo realizziamo?
Quali sono i benefici di quel prodotto o servizio, per il nostro target?

E allo stesso modo, quando vogliamo comunicarci sui social, interroghiamoci sempre sul nostro target, per essere efficaci e convertire le vendite: noi dobbiamo comunicare a persone ben precise, che hanno un nome, un’età precisa, un luogo di residenza, determinati valori e abitudini, determinati canali di acquisto.

Non possiamo ‘sparare nel mucchio’ e sperare di vendere online casualmente.
Dobbiamo tenere a mente il target finale e concentrarci nel curare solo le persone che sono veramente interessate a noi, al nostro brand, ai nostri valori e, di conseguenza, all’acquisto dei nostri prodotti e servizi.

La ricerca clienti, per chi lavora come freelance, è un processo continuo: dobbiamo iniziare a trovare i clienti prima ancora di averne bisogno.

I clienti arriveranno per passaparola, sì, quando lavoriamo bene, ma noi dobbiamo restare comunque attivi, in questa ricerca clienti, per evitare di rimanere a secco.

E i social ci vengono incontro: ci aiutano a relazionarci con il nostro target, a intessere RELAZIONI SIGNIFICATIVE, dunque a creare una community solida che ruota intorno agli stessi valori.

In Social Media Strategist & Manager ve lo insegniamo passo passo.

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Per chi vuole diventare Social Media Strategist e Manager freelance, ma anche per arricchire il proprio skillset e magari entrare a lavorare in un’azienda.

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