Lavorare da casa: 5 consigli utili per diventare Social Media Manager

Ognuno di quei numerini è un essere umano

La Social Media Manager è decisamente la professione del momento: lo era da tempo, ma la pandemia, con i suoi lockdown e le zone rosse e arancioni, ha fatto incrementare l’esigenza di stare sui social.

Piccole aziende, piccole medie imprese, freelance, professionisti e anche negozi locali hanno oggi bisogno di digitalizzarsi e utilizzare i social network per portare il proprio business online, o, meglio, raggiungere i loro clienti anche attraverso Internet.

Fare la SMM significa fare un lavoro bellissimo che permette di lavorare da casa e guadagnare online, sfruttando le proprie abilità trasversali: è il lavoro adatto a persone creative, con abilità di comunicazione e di scrittura, disposte a mettersi in gioco.

Cosa fa una Social Media Manager? È una professionista feelance in ambito digitale, che si occupa di gestire i canali social di uno o più brand o aziende. Non esistono corsi di Laurea in SMM, ma potete imparare questo lavoro frequentando il nostro Corsetty Master di Provincia.

Attività della Social Media Manager:

  • gestisce i profili social
  • comunica con i potenziali clienti
  • ascolta le conversazioni online
  • pianifica le strategie di marketing
  • definisce il piano editoriale del cliente
  • individua il target del brand
  • scrive i contenuti sui profili social
  • realizza l’immagine grafica del cliente

La Social Media Manager opera dunque nell’ambito del social media marketing, ovvero tutto quell’insieme di attività per la gestione strategica della comunicazione di un brand e nell’ambito del social media management, ovvero la creazione dei contenuti social e la loro pianificazione, oltre alla gestione della community online.

Vi spaventano questi termini? Ecco un piccolo glossario per semplificarli, partendo dagli obiettivi del social media marketing:

  • benchmarking: individuare come i competitor hanno risolto un problema od ottenuto risultati in un determinato ambito
  • brand awareness: notorietà del marchio, ovvero la conoscenza del marchio da parte di un cliente potenziale o reale
  • brand strategy: tutto ciò che riguarda le strategie di marketing del brand, dal prodotto, alla distribuzione, al packaging
  • cross selling: strategia di vendita che consiste nel vendere a un cliente anche i prodotti correlati
  • lead generation: generare una lista di potenziali clienti
  • customer care: cura del cliente
  • customer satisfaction: soddisfazione del cliente
  • customer retention: attività messe in atto dal brand per fidelizzare i clienti nel tempo

Potete diventare delle ottime SMM potenziando tutte le vostre competenze trasversali: ricordatevi, infatti, che gestire le community online significa anche seguire i trend e anticiparli, dunque leggere e navigare molto online, seguire i competitor e analizzando ciò che fanno gli altri – soprattutto in Paesi esteri, che generalmente sono più avanti dell’Italia sulle novità digitali.

Ecco 5 consigli per lavorare da casa come Social Media Manager freelance, per guadagnare in smart working!

Primo consiglio: sviluppate le vostre abilità di scrittura e la vostra creatività

Per fare la SMM non basta scrivere bene (questo lo diamo per scontato!), ma bisogna anche saper scrivere testi diversi in base al contesto.

Innanzitutto ricordiamoci che non stiamo scrivendo per noi e di noi: stiamo parlando per il brand che rappresentiamo, quindi dobbiamo utilizzare il tono di voce giusto per quel marchio e per il suo pubblico. Un conto è parlare a un target di trentenni; un conto è parlare a un target di banchieri sessantenni.

Less is more: sui social – a differenza degli articoli scritti sul blog – non serve dilungarsi, anzi, può diventare controproducente.
Su Twitter abbiamo a disposizione un numero limitato di caratteri; su Instagram un numero limitato di parole; su Facebook abbiamo un numero limitato di frasi prima che il testo venga accorciato da un read more.

Sui social bisogna quindi imparare a scrivere testi brevi ed efficaci, andando dritte al punto: il messaggio deve essere pubblicitario, ma indirettamente; simpatico, ma non invadente; preciso e dettagliato, ma non lungo.

Quali tipi di contenuti può dover scrivere una SMM?

  • caption sui canali social, tipo facebook e Instagram
  • tweet su Twitter
  • titoli accattivanti su Pinterest
  • call to action (CTA)
  • brevi caption per le stories di Instagram
  • brevi titoli da apporre sulle grafiche
  • messaggi privati e risposte a commenti e recensioni

Esercitatevi a comporre vari tipi di contenuti online, in varie lunghezze e vari toni di voce: provate a leggere ciò che scrivono i competitor e a declinarlo in base al target e al brand che state seguendo.

Ricordatevi che la creatività si esercita: si può imparare ad essere creative e ogni giorno esercitarsi ad esserlo un po’ di più. Chiaramente più vi informerete su portali specializzati per copy, grafici, creativi, pubblicitari e SMM, più semplice sarà farvi venire le idee giuste.
Oggi avete Internet a vostra completa disposizione, per scoprire tutto ciò che vi appassiona, tendere le orecchie ai nuovi trend e soprattutto aprire il vostro orizzonte ad altri mondi possibili. Sconfinate!

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Secondo consiglio: imparate ad organizzare il lavoro e pianificare con rigore

Lavorare da casa è bellissimo, ma richiede anche tanto rigore e organizzazione personale.
Bisogna gestire saggiamente il proprio tempo di lavoro e quello personale e anche darsi degli orari precisi, o almeno stabilire una routine che ci permetta di non farci assorbire completamente dal lavoro o, peggio, lasciarlo indietro.

Ci sono quindi due piani organizzativi: quello personale e quello professionale.

Dal punto di vista personale, è bene che, per lavorare da casa, abbiate una vostra postazione di lavoro inviolabile, ben definita. Scordatevi le immagini cozy di Pinterest con voi stese sul letto o sul tappeto sofficioso, con la tazza di caffè fumante in bilico sul cuscino.
Oltre a rovinarvi la schiena, non sarete abbastanza produttive, ma soprattutto, in casa nessuno vi prenderà seriamente.
Il rischio, infatti, è che gli altri vi interrompano continuamente, dicendovi:
> Tu che sei a casa, puoi… fare la lavatrice / stendere i panni / pagare le bollette / fare la spesa?

Per questo è importante avere una postazione e anche un orario di lavoro, seppur flessibile: perché quando siete sedute alla scrivania è come se foste in ufficio, dunque irraggiungibili.

Dal punto di vista professionale, poi, sarà importante anche educare i clienti a non considerarvi a disposizione H24, visto che di mestiere siete Social Media Manager e non cardiochirurghe.

Inoltre, va benissimo essere flessibili e adattare gli orari alla vita da freelance, ma in alcuni casi dovrete necessariamente essere presenti in determinati orari. Se ad esempio seguite i social di un ristorante, dovrete esserci durante gli orari di apertura dello stesso, per rispondere a eventuali richieste di prenotazione o asporto di potenziali clienti.

Per pianificare al meglio il lavoro, abbiamo tanti strumenti free a disposizione: uno fra tutti il mondo di Gmail.

Se non l’avete, aprite una Gmail dedicata al vostro lavoro di SMM (possibilmente con nome e cognome e non Farfallina96): da qui avrete accesso a un mondo di tool digitali gratuiti:

  • calendar: per organizzare il piano editoriale dei clienti, evidenziando ciascuno con un colore differente
  • drive: per scambiarvi i file e le foto con i clienti
  • foto: per stoccare le foto che eventualmente andate voi a scattare in negozio con il cellulare
  • meet: per organizzare videocall con i clienti
  • documenti: il corrispettivo dei doc di Microsoft Word
  • fogli: il corrispettivo degli excel di Microsoft
  • presentazioni: il corrispettivo dei PowerPoint di Microsoft

Tra gli altri tool che vi serviranno per programmare i contenuti social (ce ne sono mille), il più utile è sicuramente Facebook Business Suite: non che sia il più intuitivo, ma è quello che Fb e IG preferiscono per la programmazione dei contenuti su queste due piattaforme, quindi è quello che certamente funziona e non viene penalizzato. Per programmare su altri social, potete invece utilizzare Hootsuite, che è lo strumento più completo e più professionale.
Per gestire le promo adv, potete invece utilizzare il Business Manager di Facebook.

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Terzo consiglio: sviluppate le vostre competenze di fotografia e grafica

Nelle agenzie la SMM si occupa solo della gestione dei profili social, coadiuvata da una serie di altre figure come grafici, copy, visual, redattori, fotografi, specialisti in adv e analisi…

La verità è che, se lavorate in proprio con piccoli brand e piccoli negozi locali, dovrete essere brave a fare un po’ tutto da sole, perché spesso il budget non è sufficiente per coprire più ruoli (ma è anche vero che basterà un livello base per fare bene il lavoro!).

Per questo sarà importante imparare a fare belle foto con il telefonino ed editarle con le principali APP.
Tra queste, possiamo sicuramente citare Snapseed, una APP gratuita che permette di elaborare fotografie in modo professionale, ma molto semplicemente.

Con Snapseed possiamo ritagliare, ridimensionare e raddrizzare le foto.
Possiamo cambiare i formati in base al social su cui vanno pubblicate.
E ovviamente ritoccarle: dal bilanciamento del bianco alla correzione colore, saturazione, alla correzione di piccoli elementi di disturbo.

Sarà necessario anche imparare a utilizzare programmi di grafica base, come Canva, per creare un’immagine coordinata del brand e curarne anche gli aspetti grafici.

Un tool come Canva vi permette di modificare le foto, aggiustandone i colori, le proporzioni, l’orientamento. Fornito di molti filtri, vi permette anche di definire un mood per il feed delle foto dei vostri clienti, per rendere tutto il profilo armonico e coerente, riconoscibile.

Inoltre, con Canva è possibile creare grafiche di vario tipo, utilizzando dei modelli già preimpostati: dai post di IG e FB, alle storie si IG, alle copertine per i profili social, i loghi, i poster.
Inoltre è fornito di un vasto archivio di fotografie e icone, che si possono utilizzare a piacimento.

Ovviamente, se volete fare la SMM di lavoro, dovrete utilizzare il profilo PRO: con poche centinaia di euro l’anno avrete un tool completo, ricchissimo di fotografie e modelli di tutti i tipi.

Non dimenticatevi anche dell’importanza delle GIF: con canva potete realizzarne moltissime, ma utilizzando Giphy avete un database ricchissimo di meme e vignette divertenti a cui attingere, per creare contenuti social coinvolgenti.

Quarto consiglio: rappresentate il brand al meglio delle vostre capacità, come fosse vostro

Quando scriviamo un contenuto per conto di un nostro cliente, noi lo rappresentiamo.
Le persone si complimenteranno o si sfogheranno con noi, in certi casi, e noi non possiamo prenderla sul personale: siamo lì per rappresentare il brand al meglio delle sue possibilità, rafforzandone la reputazione online.

Dal tono di voce, ai colori, ai font, alle fotografie scelte: tutto deve rappresentare il brand in modo armonioso, rispettoso, dignitoso e memorabile.

Il nostro sforzo deve essere quello di fornire una precisa identità a questo brand online (brand identity) e rafforzarne la community e la reputazione.

Quinto consiglio: lavorate sul coinvolgimento della community, pensando alle persone

Quando parlate per conto di un brand, pensate che gli utenti finali sono PERSONE: ciascuna con la propria vita, i propri bisogni, i propri problemi e desideri.

Noi siamo lì per risolvere loro un problema e farli sentire meglio, a molti livelli.

Non dobbiamo dunque pensare ai like come a qualcosa di intangibile, ma ricordarci che ognuno di quei numerini è un essere umano che si è costruito una aspettativa e un immaginario sul brand che noi rappresentiamo. Sta a noi raccogliere questa meravigliosa eredità e fare in modo che le persone siano felici di percorrere insieme a quel brand momenti della propria giornata, ad ascoltare, ridere insieme o conversare.

Allo stesso modo, queste persone vanno ascoltate sempre attentamente: invece di etichettare i clienti come rompiscatole, pensiamo alle critiche come un preziosissimo feedback gratuito che ci permette di migliorare i prodotti, i servizi e ovviamente anche la comunicazione online e offline.

Più sapremo parlare alle persone, più il brand diventerà una questione personale.
Un amico impossibile da tradire. Questo è il senso della fidelizzazione.

Possiamo definire queste attività come Social Caring, ovvero prendersi cura dei clienti potenziali e attuali, attraverso i social media.

In passato i clienti utilizzano i call center per lamentarsi dei problemi, oggi usano i social, i DM, i messaggi privati e anche quelli pubblici. Il customer care quindi, spesso, si fa in pubblico: ogni risposta che noi diamo dice molto dei valori e della promessa del brand che rappresentiamo.

Buyer Personas e Customer Journey

Abbiamo detto che per sviluppare una buona community dobbiamo rivolgerci alle persone umane: le persone giuste, per il brand giusto.

Definire il pubblico è una delle attività fondamentali della SMM, perché solo le persone in target, potenzialmente interessate, possono essere convertite in clienti affezionate.

Dobbiamo quindi parlare di buyer personas, ovvero di clienti target, per eseguire un lavoro di profilazione che renda infine efficaci i contenuti che pubblicheremo.

Prima ancora di aprire i canali social di un cliente o iniziare la pianificazione dei contenuti, dobbiamo chiederci: chi sono i potenziali clienti di questo brand?

buyer personas

Si tratta di descriverli, come se volessimo compilare una carta di identità della persona tipo:

  • come si chiama, quanti anni ha e dove vive
  • qual è il suo budget e in che modo fa gli acquisti, quali le sue obiezioni all’acquisto
  • cosa desidera, quali sono i suoi interessi e hobbies
  • quali sono i suoi problemi, le sue frustrazioni, il punto di dolore che il brand può risolvere
  • cosa pensa, quali sono i suoi riferimenti culturali
  • dove si trova, su quale social o su quale canale online od offline

Una volta definito il cliente ideale, allora possiamo definire il suo percorso di acquisto: parliamo in questo caso di Buyer’s o Customer Journey.

Il Customer’s Journey è il percorso che il cliente target percorre dal momento in cui percepisce un punto di dolore che può essere soddisfatto con l’acquisto di un prodotto e servizio, fino al suo acquisto.

In mezzo, c’è la nostra forza di attrazione o il nostro funnel: un percorso a imbuto che deve passare dall’interesse della persona, alla risposta alle sue obiezioni, fino alla fidelizzazione.

funnel di vendita

Perché è importante conoscere le fasi del processo di acquisto del cliente tipo?
Perché se non conosciamo il meccanismo di innesco del cliente, non possiamo sbloccarne la scelta.

Non è chiaramente un percorso lineare, ma segue delle tappe che possiamo individuare:

  • Awareness: il cliente tipo viene a conoscenza del brand, attraverso i social o le attività offline
  • Interest & Research: manifesta interesse per il brand o per il servizio o prodotto,cerca informazioni e si fa un’opinione sul brand e sui prodotti e servizi, legge recensioni
  • Desire o Consideration: esamina le soluzioni proposte dalla concorrenza, per determinare il valore dei prodotti o servizi simili
  • Conversion o Purchase: effettua l’acquisto
  • Retention o Loyalty:il primo acquisto, compreso il processo, sono andati a buon fine, quindi è disponibile ad acquistare ancora, si fidelizza
  • Advocacy: diventa il nostro ambassador, ovvero consiglia il nostro brand ad altre persone di sua conoscenza, con il passaparola

Noi abbiamo dunque il compito di incanalare il cliente in questo percorso, arricchendo la sua esperienza acquisto.

E possiamo farlo ogni volta che diamo risposta alle richieste di informazioni, miglioriamo e facilitiamo il processo di acquisto, forniamo le soluzioni, aiutiamo il cliente a comprare il prodotto giusto – anche distogliendolo dal comprare il prodotto che non gli serve!

Come studiare una strategia per i social dei clienti

La Social Media Strategy è la strategia che noi adottiamo per comunicare in modo efficace i valori e la promessa del brand, al fine di attrarre clienti e fidelizzarli.

Ogni post che pubblichiamo sui social deve dunque tenere a mente questo obiettivo: aumentare la consapevolezza del brand, migliorare la sua reputazione e portare i clienti ad un percorso di acquisto più semplice e soddisfacente possibile.

La social media strategy deve dunque passare attraverso:

  • la costruzione di una solida community, affezionata, che resta sui nostri canali non solo per comprare, ma anche per conversare e condividere
  • la realizzazione di contenuti interessanti, che portino traffico all’ecommerce o alla vetrina social
  • il rafforzamento della reputazione del brand e lo sviluppo della sua value proposition
  • il rafforzamento del customer care e della customer retention, per fidelizzare i clienti
  • la creazione di funnel di acquisto per specifiche tipologie di clienti target

Infine, ma non ultima per importanza, c’è la misurazione dei dati. Per capire se la nostra strategia social sta funzionando, dobbiamo analizzare gli insight di facebook e Instagram e gli Analytics del sito web.

Dobbiamo capire cosa ha funzionato: quali contenuti, quali foto, quali post.
In modo da poter replicare il Customer Journey tutte le volte che vogliamo, con tutti i clienti potenziali.

Per fare questo, dobbiamo:

  • stabilire gli obiettivi che vogliamo raggiungere attraverso i social: maggiori visite sul sito, maggiori commenti, recensioni, conversioni…
  • analizzare i canali social, per capire quali e quanto canali social esistono, che finalità hanno, quali devono essere tenuti e quali eliminati
  • analizzare il target, per capire chi sono i nostri clienti tipo
  • lavorare sulla presenza online del brand e sulla sua reputazione, utilizzando i canali giusti e i contenuti giusti per il target
  • individuare i trend del mercato, analizzare i competitor e prendere ispirazione
  • creare un piano editoriale efficace per qualità e quantità dei contenuti
  • alimentare una community che interagisce e partecipa alla conversazione
  • analizzare i dati, per capire se stiamo raggiungendo gli obiettivi prefissati

Pronte a sfidarvi anche sui numeri?

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