5 trucchi per comunicare sui social in modo efficace

I social sono relazioni, non eCommerce

Che utilizziate i social network per la vostra azienda, o per monetizzare il vostro profilo Instagram, questi consigli vi saranno utili per attuare una strategia social veramente efficace.

Del resto, quando impieghiamo tempo ed energie su Instagram o su altri social, non lo facciamo solo con il desiderio di scrivere i nostri pensieri, ma con l’ambizione di essere letti, di poter incontrare e conoscere nuove persone, arricchirci con esperienze differenti.

Prima di tutto, dunque, ricordiamoci la differenza tra presenza e presidio.

Presenza significa esserci: scegliere i canali social giusti per la propria attività.
Non è infatti presenzialismo, ma scelta: non tutti i canali social sono utili in un business.

Non occorre che ci fiondiamo su tutti i tipi di social solo per esserci: veramente per il nostro business è importante fare i video su Tik Tok? O piuttosto il nostro cliente ideale si trova su Facebook o su instagram, per via dell’età, del titolo di studio, della localizzazione geografica e del tenore di vita?

Ecco 4 consigli importanti per essere efficaci sui social e comunicare al meglio il nostro lavoro.

1. No al profilo catalogo: meglio scegliere di metterci la faccia

I profili Instagram e le pagine Facebook con foto di prodotti anonime, come se fossero un catalogo cartaceo, non sono assolutamente efficaci.

I social sono interazione, complicità, community: ciò che funziona sono le persone che parlano alle persone.

Molto più efficace un profilo con il tocco umano: per esempio studiare set di foto in cui indossate il vostro prodotto, o vi fotografate mentre lo utilizzate in modo naturale.
Potreste decidere di metterci le mani, fotografando una persona che ha in mano il prodotto; o di metterci la faccia, ovvero mostrarvi in prima persona, per far capire chi c’è dietro al vostro brand.

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Ti serve se vuoi promuovere la tua attività, ma non sta funzionando, oppure se hai un’attività ma non pensavi che Instagram potesse essere un canale pubblicitario complesso: e invece lo è!

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Potreste quindi condividere la vostra storia, le motivazioni che vi hanno spinto a creare la vostra azienda e a sviluppare quel preciso prodotto.
Il vostro sistema di valori, il modo in cui vi rifornite di materie prime, il ciclo della produzione, la filiera. C’è sempre qualcosa di interessante e di ‘magico’, nella creazione di un nuovo prodotto!

Fatelo sapere alla gente, in modo che possa scegliervi non solo per il prodotto finale, ma per tutto il percorso che avete fatto e state facendo. In modo che vi possa scegliere perché desidera aderire ai vostri valori.

Potreste parlare delle sensazioni e dei benefici che il vostro prodotto o servizio può generare nelle persone: a cosa serve? Come ci si sente dopo averlo usato?

Molti prodotti vengono creati per rispondere prima di tutto a una propria esigenza.
Raccontate allora quali problemi risolve, il cosiddetto punto di dolore: lo avete creato perché non c’era, e voi sentivate l’urgenza di risolvere proprio quel problema!

2. Content is the Queen: i contenuti sono sempre importanti

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Google dice che ‘content is the king’, ma per noi il contenuto non è il re, ma la regina.

Raccontare storie belle, esperienze, ricordi legati alle emozioni: tutto questo è fondamentale per essere autentici e offrirsi con generosità a chi ci ascolta.

Sì, le persone sono curiose di sapere chi siete e cosa pensate: vogliono sapere se possono fidarsi di voi, se siete genuini, se esistete, ma anche cosa pensate.
Vogliono condividere con voi dei valori portanti, perché quando si tratta di spendere dei soldi, vogliamo darli preferibilmente a chi li merita – in base alle nostre valutazioni personali.

Non siate imperativi, con copy tipo:
Comprate! Vi aspettiamo!
Forza!!11!!!
(occhio a quei punti esclamativi: vi vediamo che state esagerando).

Non siamo a una corsa campestre, ma dentro la nostra casa: intima, accogliente, genuina, reale, inclusiva. Spalanchiamo le porte della nostra casa per raccontarci con autenticità.

Non dobbiamo dire ai potenziali clienti che siamo i migliori (‘siamo leader di mercato’ è una frase che non vorremmo più leggere), ma spiegare i motivi per cui possiamo piacere loro.

3. Gli hashtag vanno usati bene, altrimenti è meglio non usarli

Gli hashtag vanno utilizzati con criterio, perché in certi casi possono fare più male che bene.

Se usiamo tag generalisti, ci sottoponiamo infatti a 2 rischi:

  1. il ban di Instagram, che applica lo shadow ban a una serie di hashtag inutili o fuorvianti (tipo #followme)
  2. l’arrivo dei bot, che ci spammeranno tutto il profilo, attirati in automatico da hashtag troppo popolari

Molto meglio puntare su hashtag di nicchia, che riguardino nello specifico le persone che aderiscono alla nostra community, o di cui condividiamo i valori.
Iniziamo a seguire i profili più interessanti e osserviamo gli hashtag più utilizzati dalle persone, così da poterli utilizzare a nostra volta, non per farci pubblicità, ma per produrre contenuti autentici.

Infine, è molto strategico utilizzare hashtag di brand o nativi, ovvero hashtag che inventiamo noi e che ci fanno riconoscere a prima vista: fanno parte della nostra identità.
Un esempio? Veronica Spora Benini ne ha inventati moltissimi: #stayfiga e #ricominciamoci ne sono solo due esempi.

4. Basta con la pubblicità spam: molto meglio lo storytelling

Le persone sono stufe nella pubblicità aggressiva, dello spam continuo a cui vengono sottoposte, senza potersi opporre.

Come dicevamo prima, quando parliamo alla community, evitiamo di appropriarci dei suoi hashtag per promuovere direttamente i nostri prodotti.
Utilizziamoli piuttosto per partecipare concretamente e autenticamente alla conversazione.

In questo modo non verremo visti come invasivi, ma come una presenza importante e autorevole nella comunità di riferimento.

Veicolare i nostri contenuti e i nostri valori in modo genuino e autentico, senza spingere direttamente sul prodotto, ci permetterà comunque di beneficiare di una pubblicità indiretta.

Allo stesso modo, quando iniziamo a seguire dei profili interessanti di potenziali clienti o influencer, evitiamo di promuovere i nostri prodotti in DM senza un minimo di cortesia.

Per farci notare possiamo interagire con costanza e creare interesse, mettendo like o commentando sotto le foto: facciamo in modo di pubblicare sempre dei commenti super intelligenti! Questo spingerà le persone a chiedersi chi siamo, quali prodotti vendiamo, infine a seguirci.

5. I social sono relazioni, non eCommerce

Come abbiamo sempre detto, i social network non hanno come funzione prioritaria la vendita, ma la relazione tra persone. Per questo motivo non vinceremo mai entrando a gamba tesa nelle interazioni spammando i nostri prodotti e nemmeno dando la sensazione di non essere minimamente interessati alla conversazione.

Se volete essere parte di un mercato, dovete sposare la sua community.
Questo significa che non solo dovrete interagire con le persone, ma anche conoscerle, ricordarvi di loro, rispondere a tutti i messaggi, ringraziare quando necessario.

Vi interessa solo il profitto, o vi interessano soprattutto le persone che crescono insieme alla vostra azienda?
Nel primo caso, i social network non sono il posto giusto dove promuovervi, nel secondo caso invece non solo avete trovato i vostri potenziali clienti, ma soprattutto gli amici migliori della vostra vita.

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